Trauma da pandemia
15/02/2021
Trauma da pandemia, a rischio 1 italiano su 3:
La pandemia da Covid-19 sta mettendo a rischio il benessere mentale delle persone facendo sentire i suoi pesanti effetti a livello psicologico.
Insonnia, depressione, ed anche disturbi psichici più gravi, sono le manifestazioni di quello che gli psichiatri definiscono il nuovo 'trauma da pandemia', che può lasciare segni fino a 30 mesi e mette a rischio 1 italiano su 3, con le donne che sono le più esposte.
Questa situazione lascia segni profondi sulla psiche, rischiando di compromettere anche a lungo termine benessere e salute mentale non solo dei pazienti guariti dal virus, degli operatori sanitari e delle famiglie delle vittime, ma di tutte le persone che anche solo indirettamente stanno subendo i colpi di un anno di Coronavirus.
E' questo il quadro che emerge dalla Società Italiana di Psichiatria degli studi pubblicati sul tema Covid e salute mentale, a un anno dall'inizio della pandemia a livello mondiale.
Il rischio più diffuso è vivere l'esperienza pandemica in modo traumatico, manifestando il cosiddetto disturbo post-traumatico da stress (PTSD), con sintomi cronici o persistenti che vanno da insonnia a incubi ed ansia: fino a un individuo su tre potrebbe soffrirne.
La maggior parte degli studi presi in esame indica che i sopravvissuti al contagio hanno una maggiore probabilità di disturbi a lungo termine, seguiti dalle famiglie delle vittime e dagli operatori sanitari. A rischiare di più sono coloro che hanno vissuto l'incubo della ventilazione meccanica.
Pertanto, se ansia, insonnia, frustrazione e irascibilità si protraggono per più di tre settimane è necessario rivolgersi ad uno specialista.